L’ortodonzia permette di allineare i denti e di modificare quando è necessario anche la dimensione e la posizione delle ossa del viso (in questo caso si parla di Ortopedia Dento-Facciale) risolvendo problemi estetici e malocclusioni.
Queste modifiche possono migliorare la fonazione, la respirazione e naturalmente la masticazione. Lo spostamento dei denti e delle basi ossee può essere ottenuto con apparecchi mobili o fissi. Naturalmente gli apparecchi mobili a differenza di quelli fissi non agiscono 24 ore su 24, sono molto meno precisi negli spostamenti e risentono tantissimo della mancata collaborazione da parte del paziente.
Esistono molte tecniche di esecuzione di un trattamento ortodontico – Bioprogressiva, Bidimensionale Filo dritto, Invisalign – ma essenzialmente due sono le scuole di pensiero nella terapia ortodontica: una estrattiva ed una non estrattiva (tecnica Ricketts). In questo studio si segue la tecnica bioprogessiva del Prof. R. M. Ricketts.
La tecnica Ricketts è un metodo complesso di ortodonzia bioprogressiva che si basa sulla previsione di crescita e su tecniche di sovrapposizione (VTO), che tendono ad evitare le estrazioni dentali ed a correggere:
Il Prof. Robert M. Ricketts suggeriva di intervenire precocemente, verso i 6-7 anni, per correggere ove presenti difetti nelle basi ossee (mascella e mandibola) – come ad esempio palato stretto, mandibola in avanti o piccola, mascellare superiore ipo o ipersviluppato. La terapia si divide in due fasi:
Anche in età adulta si può intervenire ortodonticamente, consentendoci di correggere quelle limitazioni estetiche e funzionali relative alla posizione dei denti come: diastemi (spazi fra denti), denti sporgenti, inclinazioni e spostamenti dei denti dovuti a perdita prematura di elementi dentari.
Il trattamento ortodontico può essere inoltre combinato alla terapia protesica, gnatologica ed implantologica nell’ottica di un trattamento multidisciplinare.
L’ortodonzia invisibile (Invisalign) è una tecnica che consente di riallineare i denti mediante mascherine trasparenti quasi invisibili previo un diagramma occlusale computerizzato. Questa tecnica può rappresentare un’alternativa all’apparecchio fisso tradizionale in molte situazioni cliniche.